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Testa le tue competenze di intelligenza emotiva

L’intelligenza emotiva è la capacità di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri. L’intelligenza emotiva copre quattro aree: autogestione, autoconsapevolezza, consapevolezza sociale e gestione delle relazioni. La capacità di esprimere e gestire le proprie emozioni è essenziale, così come comprendere, interpretare e rispondere alle emozioni degli altri. Secondo diversi esperti, si tratta di una capacità persino più importante del QI.

DEFINIZIONE SPECIFICA DELLA COMPETENZA PER IL PROGETTO DISAWORK

I luoghi di lavoro sono caratterizzati da continui momenti di tensione, stress e ostilità. In tal senso, promuovere l’intelligenza emotiva nelle aziende è un buon modo per migliorare l’ambiente lavorativo. L’intelligenza emotiva interviene nel prendere decisioni favorevoli, nella qualità delle relazioni interpersonali e nel controllo appropriato di emozioni come rabbia, frustrazione o apatia. È essenziale imparare a risolvere i conflitti, stabilire il consenso, convincere gli altri, riconoscere idee diverse dalle proprie, lavorare in team e sapere come esprimere i propri pensieri senza disapprovare le opinioni o le azioni degli altri.

L’empatia è una competenza chiave dell’intelligenza emotiva che si manifesta quando si comunica e ci si relaziona con gli altri. L’empatia è l’intenzione di comprendere i sentimenti e le emozioni, cercando di sperimentare oggettivamente e razionalmente ciò che un altro individuo sta provando.

DEFINIZIONE SPECIFICA DELLA COMPETENZA PER IL PROGETTO DISAWORK

L’empatia, o meglio la mancanza di essa, può interferire con i rapporti di lavoro; per questo motivo, saperla gestire in un ambiente aziendale è molto importante, poiché consente lo sviluppo di legami più forti. L’empatia va infatti a beneficio del rapporto con dipendenti e collaboratori, migliorando significativamente la comunicazione e le relazioni interpersonali. Inoltre, porta a un maggiore senso di comfort sul lavoro, poiché rende le relazioni più flessibili, con un conseguente aumento della produttività e un ambiente di lavoro migliore. Quando si fa uno sforzo per capire i propri simili e ci si mette nei loro panni, raggiungere un accordo diventa molto più facile.

La resistenza al cambiamento è la riluttanza ad adattarsi a circostanze alterate. Può essere implicita o esplicita, organizzata o individuale.

Gestire la resistenza al cambiamento significa comprendere, riconoscere e affrontare tale resistenza, nonché adattarsi a circostanze alterate o riconoscere i potenziali effetti positivi e dei risultati di un cambiamento.

DEFINIZIONE SPECIFICA DELLA COMPETENZA PER IL PROGETTO DISAWORK

Comprendere, riconoscere e gestire la resistenza al cambiamento è un’abilità chiave per qualsiasi manager responsabile di un cambiamento o dell’implementazione di nuove politiche all’interno del proprio ambiente lavorativo. Permette infatti di rafforzare l’ambiente di lavoro, migliorare il sostegno da parte dei dipendenti a nuove iniziative e promuovere l’impegno di questi ultimi.

Gestire efficacemente la resistenza al cambiamento nel luogo di lavoro comporta l’applicazione e l’implementazione di metodi strutturati e di un quadro prestabilito per guidare l’azienda dallo stato attuale a quello desiderato.

Da un punto di vista individuale, i dipendenti o i manager in grado di gestire la propria resistenza al cambiamento hanno maggiori probabilità di adattarsi al posto di lavoro e ad un ambiente in evoluzione.

L’autocontrollo è la capacità di controllare emozioni, comportamenti e pensieri modificando o inibendo la nostra prima reazione. Quest’ultima viene alterata al fine di assumere comportamenti adeguati o per impegnarci nel prevenire gli impulsi predominanti che generalmente innescano reazioni indesiderate a diversi tipi di situazioni (inaspettate, irritanti, sconvolgenti, ecc.).

DEFINIZIONE SPECIFICA DELLA COMPETENZA PER IL PROGETTO DISAWORK

L’autocontrollo è una componente importante della vita organizzativa: i membri di un’organizzazione hanno bisogno di controllarsi per superare le loro emozioni e raggiungere obiettivi a lungo termine.

L’ambiente lavorativo comporta molte situazioni che possono innescare reazioni intense e spiacevoli, come riunioni improduttive, scuse per scarse prestazioni, mancanza di comunicazione, disonestà, ecc. Dal momento che i dipendenti trascorrono gran parte del loro tempo sul luogo di lavoro, l’autocontrollo diventa un’abilità necessaria.

D’altra parte, l’eccessivo autocontrollo rischia di creare una situazione di sovraccarico, isolamento sociale o altri risultati indesiderati.

Il problem-solving è un processo mentale che comporta l’identificazione, l’analisi e la risoluzione dei problemi. L’obiettivo ultimo consiste nel superamento degli ostacoli e nell’identificazione di una soluzione che aiuti a risolvere al meglio il problema identificato. La capacità di problem-solving in situazioni complesse è un punto di forza personale che inizia con l’identificazione del problema. Prima di trovare una soluzione è tuttavia necessario identificare le cause del problema raccogliendo e valutando i dati a disposizione, isolando le potenziali circostanze che lo alimentano e stabilendo le azioni da intraprendere per risolverlo.

La capacità di problem-solving aiuta a determinare la fonte di un problema e trovare una soluzione efficace. Una volta determinata la causa, fai un brainstorming delle possibili soluzioni. Questa fase potrebbe necessitare di un lavoro di squadra, considerato che due (o più) menti sono meglio di una.

DEFINIZIONE SPECIFICA DELLA COMPETENZA PER IL PROGETTO DISAWORK

La capacità di problem-solving in situazioni complesse sul luogo di lavoro è un indispensabile per chiunque, che si tratti di manager o di dipendenti entry-level. Questa abilità aiuta a determinare le cause di un problema e a capire come risolverlo in modo rapido ed efficace. Applicare la capacità di problem-solving in situazioni complesse significa usare la logica e l’immaginazione per dare un senso a una situazione specifica e trovare una soluzione intelligente per evitare conflitti.

Il problem-solving è riconducibile anche ad altre competenze, tra cui capacità analitiche, pensiero innovativo e creativo, adattabilità e flessibilità, resilienza, iniziativa, capacità di influenza e lavoro di squadra.

Il pensiero critico è la capacità chiave di pensare in modo chiaro e razionale, comprendendo la connessione logica tra le idee e impegnandosi in un pensiero riflessivo e indipendente in situazioni che richiedono anche la capacità di problem-solving. Tale capacità aiuta a capire meglio se stessi e i propri obiettivi.

Pensare in modo critico significa mettere rigorosamente in discussione le proprie idee e presupposti invece di accettarli con superficialità, cercando di stabilire se determinate idee, argomentazioni e scoperte forniscono un quadro completo della situazione e restando aperti alla possibilità che non sia così.

DEFINIZIONE SPECIFICA DELLA COMPETENZA PER IL PROGETTO DISAWORK

Nell’ambiente lavorativo, il pensiero critico è un’abilità fondamentale che si ricollega al problem-solving. Tale capacità aiuta datori di lavoro e dipendenti a risolvere problemi e costruire strategie per ottimizzare il loro rendimento. Riuscire a pensare in modo critico sul posto di lavoro significa quindi essere riflessivi, indipendenti e competenti. Ciò permette di connettere le idee in modo logico, valutare argomentazioni diverse, trovare incongruenze ed errori nel proprio operato e in quello degli altri, risolvere problemi complessi e impegnarsi nella riflessione.

Si tratta di un aspetto essenziale di qualsiasi professione, il cui obiettivo è dedurre le informazioni in modo oggettivo senza pregiudizi, analizzare il contesto, risolvere problemi creativi e trovare soluzioni realistiche. Questa capacità può essere utile, ad esempio, nelle discussioni di lavoro e quando ci si posiziona come leader di pensiero nel proprio settore.

La capacità decisionale e di giudizio consiste nel saper sviluppare valutazioni sul mondo circostante e agire di conseguenza sulla base di una scelta effettuata a seguito di un buon processo di analisi critica. Il processo decisionale è strettamente legato al giudizio e dipende da esso: il giudizio relativo al processo decisionale (diverso, ad esempio, dal giudizio legale o religioso) può essere descritto come la capacità di sviluppare un pensiero interiore che porterà a un risultato o a una decisione.

DEFINIZIONE SPECIFICA DELLA COMPETENZA PER IL PROGETTO DISAWORK

Le capacità decisionali e di giudizio sono spesso legate a un maggiore senso di soddisfazione nel proprio lavoro o a una maggiore occupabilità. Si tratta infatti di due delle più importanti competenze in ambito lavorativo, poiché dimostrano che una persona, o un lavoratore, è in grado di essere indipendente e strategico e non si lascia sopraffare da situazioni inaspettate.

Tuttavia, il rovescio della medaglia è prendere una decisione senza considerare tutti i fattori che potrebbero motivarla o minarla, il che può essere risolto tenendo conto delle informazioni rilevanti e considerando ciascuno dei risultati più probabili.

Secondo il Cambridge Dictionary, l’assertività è la qualità dell’essere fiduciosi e non spaventati nel dire ciò che si pensa o in cui si crede. Essere assertivi significa quindi essere sicuri di sé e ottimisti senza mettere in atto alcun atteggiamento aggressivo nella comunicazione.

Una persona assertiva è solitamente in grado di pensare in modo critico e comunicare efficacemente, esprimendo sé stessa, i suoi bisogni e le sue convinzioni.

L’assertività è considerata come un’abilità importante da sviluppare, soprattutto in giovane età, oltre che un segno di buona autostima.

DEFINIZIONE SPECIFICA DELLA COMPETENZA PER IL PROGETTO DISAWORK

Riuscire ad essere assertivi piuttosto che aggressivi o passivi è una preziosa capacità in qualsiasi ambiente lavorativo, dal punto di vista sia del datore di lavoro che del dipendente, che può aiutare a creare un’atmosfera rilassata in cui tutti hanno un’idea chiara dei confini personali propri e altrui. Inoltre, è importante essere in grado di esprimere le proprie esigenze con tono chiaro e gentile, evitando così qualsiasi rischio di incomprensioni o bisogni inespressi che potrebbero generare un sentimento di rabbia.

In un luogo di lavoro, essere assertivi implica la profonda comprensione della struttura gerarchica e la volontà di ognuno di ascoltare attivamente.

Da un punto di vista individuale, i dipendenti o i manager che riescono ad essere assertivi e non aggressivi, accettando al contempo l’assertività degli altri, hanno maggiori probabilità di prevenire ogni tipo di discussione o malcontento, contribuendo alla creazione di un ambiente fiducioso.

La comunicazione svolge un ruolo fondamentale nella negoziazione. La prima è un processo nel quale gli individui si scambiano delle informazioni tramite un sistema comune di simboli, segni e comportamenti; la seconda è un modo per risolvere le divergenze e raggiungere degli accordi tra due o più parti. La negoziazione è un processo di “dare e ricevere” che porta a un compromesso in cui ciascuna parte fa una concessione a beneficio di tutte le parti coinvolte.

Oltre alla comunicazione, esistono altre abilità necessarie per la negoziazione: ascolto attivo, pazienza e persuasione.

DEFINIZIONE SPECIFICA DELLA COMPETENZA PER IL PROGETTO DISAWORK

La comunicazione è un aspetto molto importante sul posto di lavoro poiché consente un buon svolgimento delle attività, essenziale per il successo di un’azienda. Una buona comunicazione aiuta a evitare problemi e malintesi superflui. È importante tenere a mente che la comunicazione va oltre l’informazione verbale e scritta, poiché può essere anche non verbale. Capire il linguaggio del corpo e le espressioni facciali è infatti parte integrante di una comunicazione efficace.

La negoziazione è vitale per il rendimento di un’azienda, nonché per la sopravvivenza stessa in un mondo commerciale sempre più competitivo, dinamico e caotico. Di conseguenza, i manager dovrebbero prima sviluppare e poi migliorare in modo costante le loro capacità di negoziazione. L’intelligenza emotiva gioca un ruolo chiave nel processo di negoziazione, perché permette di essere consapevoli, controllare le proprie emozioni e riconoscere i sentimenti degli altri.

La gestione del personale è il processo di supervisione dei dipendenti dal punto di vista di formazione, sviluppo, motivazione e quotidianità. Una buona azienda dipende da un buon manager.

Tutti i dipendenti vogliono avere dei buoni leader da cui aspettarsi chiarezza, contesto, coerenza, coraggio e impegno. Una buona gestione del personale è infatti fondamentale per il coinvolgimento, la fidelizzazione e la crescita dei dipendenti.

DEFINIZIONE SPECIFICA DELLA COMPETENZA PER IL PROGETTO DISAWORK

Gestire il personale significa incoraggiare i dipendenti (e i supervisori) a modificare il loro comportamento, il che implica sapere come motivare gli altri. Motivare i dipendenti è un’abilità che deriva da un’acuta consapevolezza delle proprie emozioni e di quelle dei dipendenti stessi, nonché dalla capacità di articolare la logica in modo chiaro. La motivazione è dunque ambivalente: l’emozione senza logica è manipolazione e la logica senza emozione è destinata ad essere ignorata.

Una delle principali capacità di gestione del personale è fornire un feedback utile e gradito. Quando i dipendenti richiedono un feedback, è importante essere onesti e non troppo duri. Un buon manager esprime le proprie critiche in un modo tale che i dipendenti percepiscono un sincero interesse nei confronti del loro lavoro e del loro benessere e si sentono supportati e pronti a compiere dei passi in avanti, piuttosto che sentirsi insultati.

Benvenuto nel tuo strumento di autovalutazione dell'intelligenza emotiva

Mentre rispondete alle domande di valutazione, potete ascoltare la nostra musica, che “risveglierà” la vostra intelligenza emotiva.